lunedì 3 giugno 2013

Sconti, regali e antipatia

Cliente: "Senta signorina, devo fare un regalo per un ragazzo che passa a cresima, cosa mi consiglia?"

Considerata l'età del ragazzo, circa 13 anni, le mostro vari titoli fantasy, qualche classico, vari romanzi d'avventura. La signora non si decide.

Cliente: "Non ha qualche libro su papa Francesco?"

Le faccio vedere il settore religione, ci sono una decina di titoli diversi sul nuovo papa. Nulla, non vanno bene. Ritorniamo al settore ragazzi. Alla fine si decide per un fantasy che costa 14 euro e 90.

Cliente: "Me lo incarta, mi raccomando! E, ovviamente, mi farà anche lo sconto!"

Ovviamente un par di ciufoli, comunque ok, te lo metto 13 ma solo perché non vedo l'ora che te ne vai.

Cliente: "Ah, dimenticavo, ha mica dei bigliettini?"
Io: "Sì guardi ci sono questi illustrati, vengono 1 euro e 50"
Cliente: "Ma tanto me lo regala, no?"
Io: "Signora le ho già fatto 1 euro e 90 di sconto, non posso regalarle anche il bigliettino..."
Cliente: "Allora non lo voglio. Arrivederci!"

A mai più rivederci, altroché! Odiosa!!


13 commenti:

  1. consolati: tutti uguali! Cambi tipo di negozio e rimangono uguali...

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  2. Che tirchia di cacca.. roba da sputarle in un occhio!

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  3. Consolati persone del genere entrano in libreria esclusivamente se costretti da convenzioni sociali(come fare regali), dubbito che si arà piu viva.

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  4. ma chi era 'sta tr***a????!!!!

    che nervi!!!!!!!!

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  5. Io lo sconto non glielo avrei fatto. La cafonaggine non va assolutamente premiata, tu sei troppo buona!

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    1. eh lo so, infatti in genere non facciamo sconti extra al di fuori delle campagne in corso... però a volte capitano queste situazioni spiacevoli, ed è difficile davvero restare nei confini della buona educazione!

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  6. Lavorando come commesso in un negozio di abbigliamento posso dirti che succede a noi la stessa identica cosa, soprattutto sotto Natale!
    Clienti che non vedi mai durante l'anno li ritrovi la vigilia di Natale alle 19, nervosi e irritanti. Prendono un paio di pantofole da €9,90, ci vogliono almeno due euro di sconto e la confezione regalo, e tutto questo lo vogliono SUBITO, mentre i cavalieri dell'apocalisse stanno razziando il negozio e tutti chiediamo già da ore perdono per i nostri peccati perché sappiamo di essere vicini alla fine.
    Stanno li a fissarti mentre incarti le pidocchiose ciabatte con tutta la bravura e rapidità accumulata in anni di festività natalizie (che, ovvio, non puoi che odiare), ti domandano mille volte se hai tolto il prezzo, di controllare se ci sono altri cartellini, di non fargli fare brutta figura, togli il prezzo, cancellalo, ma controlla, che figura ci faccio se vedono il prezzo.
    Se, per far prima, usi una coccarda pronta, loro ti guardano schifati chiedendoti "Ma non puoi farla tu che sembra più carina?" e tu vorresti rispondergli "Bello mio, la coccarda pronta mi costa pure di più, ma se il negozio mi sta crollando addosso, sei fortunato che non te l'ho attaccata in fronte con la sparachiodi!".
    Poi ti chiedono il bigliettino (gratis, ovvio) e la busta di carta strafiga per metterci dentro le pantofole GIA' INCARTATE.
    Arrivati al momento di pagare contrattano allo sfinimento per lo sconto (che non ti concederò mai il 24 di Dicembre, vuoi capirlo o no?!). Non strappando neanche un centesimo di sconto ti chiedono allora il pensierino di Natale per i clienti. A quel punto sei così stanco che, con un sorriso a 32 denti (che vorresti affondargli nel collo fino a farlo stramazzare al suolo in preda alle convulsioni) rispondi "Spiacente ma sono anni ormai che non facciamo più regali per i clienti a Natale." Il loro viso a questo punto si trasforma in una maschera di disgusto dalla quale traspare solo un pensiero: pezzenti.
    E se ne vanno via, senza neanche salutare o augurarti Buon Natale.

    Il 27 dicembre, alla riapertura dopo i due giorni di festa in cui ti sei chiuso in casa e hai pasteggiato con soli alcolici per riprenderti dallo shock, loro sono li a cambiare le pidocchiose pantofole perché hanno sbagliato la misura.

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  7. Ma dico io , voleva veramente regalare un libro di papa Francesco a un ragazzino di 13 anni. pessima.

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